Tommaso di Strasburgo.

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Tommaso di Strasburgo.

Teologo francese. Entrò nell'ordine degli Eremitani di Sant'Agostino e dal 1335 insegnò all'università di Parigi in qualità di magister sententiarum. Nel 1345 fu eletto priore generale dell'ordine. Svolse la propria attività nel periodo in cui l'Aristotelismo, nella versione averroistica e tomistica, era stato ormai largamente assorbito dal pensiero teologico-filosofico, in contrapposizione all'idealismo platonizzante degli Agostiniani; pur rimanendo fedele all'Agostinismo, egli cercò di attenuarne la posizione polemica nei confronti dell'Aristotelismo tomistico (Hagenau, Alsazia ? - Vienna 1357).

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Strasburgo.

Città (264.100 ab.) della Francia, nell'Alsazia, capoluogo del dipartimento del Basso Reno; è situata su due rami del fiume Ill, in prossimità della confluenza di questo con il Reno. • Econ. - Importante centro industriale (industrie tessili, alimentari, meccaniche, chimiche e petrolchimiche), e porto fluviale (il secondo, dopo Duisburg, degli scali sul Reno), è anche un attivo centro turistico e culturale. • St. - La posizione della città, posta sulla direttrice di collegamento tra il Mediterraneo e l'Europa centro-occidentale e nella zona di transizione tra Francia e Germania, è all'origine delle complesse e alterne vicende della città. Il nucleo urbano più antico sorse in un'isola fluviale intorno al luogo fortificato, prima gallico e poi romano, di Argentorate (o Argentoratum). Per la sua importanza strategica fu sede di legioni fin dall'età augustea. Gli Alamanni, impadronitisi della fortezza della città, vi furono sconfitti nel 357 da Giuliano l'Apostata. Dopo il periodo delle invasioni barbariche S. risorse sotto il Regno dei Franchi col nome di Straszeburc (in latino Stratiburgum). Entrata a far parte nel 952 del Regno di Germania, dal 982 fu governata dai vescovi-conti, divenuti tali per l'investitura dell'imperatore Ottone II. Nel corso del XIII sec. la città ottenne alcune libertà municipali, ma solo nel 1262 si liberò definitivamente dall'autorità temporale dei vescovi, sconfiggendo nella battaglia di Oberhausbergen il vescovo Gualtiero di Geroldseck. Nel 1349 la partecipazione al governo della città fu ulteriormente allargata ai ceti borghesi; tale riforma fu sancita definitivamente con la Costituzione del 1482. Lo sviluppo economico di S. proseguì almeno fino alla metà del XVI sec. La città divenne anche un vivace polo culturale grazie alla creazione di scuole di ogni grado. Il declino iniziò quando S., che aveva offerto rifugio agli ugonotti perseguitati, divenne teatro delle lotte di religione. Alla fine della guerra dei Trent'anni, durante la quale l'area strasburghese soffrì più volte il passaggio degli opposti eserciti, S. venne sottomessa all'Impero, mentre l'Alsazia passò alla Francia. L'atto di capitolazione sottoscritto a Illkirch nel 1681 sancì il passaggio della città alla Monarchia francese garantendo, anche se solo formalmente, le antiche libertà politiche e religiose. Il Settecento fu viceversa un secolo di floridezza economica, grazie alle agevolazioni doganali che fecero di S. uno dei maggiori centri europei del commercio di transito. Lo sviluppo economico della città proseguì nel secolo successivo, favorito dall'istituzione, a metà dell'Ottocento, dei collegamenti ferroviari e fluviali (il porto e il Grande Canale d'Alsazia). Occupata nel 1870 dai Prussiani, S. fu annessa con l'Alsazia all'Impero tedesco, verso il quale la maggior parte della popolazione mantenne sempre un atteggiamento ostile. Durante il periodo tedesco (1870-1919) la città iniziò tuttavia il suo sviluppo industriale. Alla fine della prima guerra mondiale, S. tornò, con l'Alsazia e la Lorena, a fare parte della Francia. Nella seconda metà del XX sec. S. è divenuta sede di alcune delle massime istituzioni internazionali (Consiglio d'Europa) e comunitarie (Parlamento europeo). ║ Giuramento di S.: patto con il quale, nell'842, Ludovico il Germanico e Carlo il Calvo, figli di Ludovico il Pio, rinnovarono l'alleanza contro il fratello Lotario, da essi già sconfitto in battaglia l'anno precedente. Il testo del giuramento, pronunciato da Carlo in tedesco e da Ludovico in francese, rappresenta uno dei più antichi documenti pervenutici redatti nelle due lingue. • Arte - Delle antiche mura sono ancora visibili quattro torri lungo i Ponti Coperti. La cattedrale della città, edificata nei secc. XII-XV, è tra le più importanti testimonianze dell'arte gotica europea. Notevoli i portali esterni, decorati da rilievi romanici e gotici, e il campanile del XV sec. All'interno, il pilastro degli Angeli con bellissime sculture del XIII sec., e un orologio astronomico del XVI sec.; splendide le vetrate, dei secc. XII-XIV. Da ricordare inoltre le chiese di Saint-Pierre-le-Jeune (XIII sec.), di Saint-Thomas (sec. XIII-XIV) e di Saint-Pierre-le-Vieux (XV sec.). Il più famoso degli edifici civili è la Maison Kammerzell (secc. XV-XVI), con preziosi intagli lignei. Altri edifici insigni, costruiti in stile classicheggiante francese, sono il castello di Rohan (1731-42), oggi sede di musei, il municipio, la prefettura. Nel parco dell'Orangerie sorge il Palais de l'Europe (1977) di M.H. Bernard. Tra le istituzioni culturali, il Museo delle belle arti (che conserva notevoli opere di maestri italiani, fiamminghi, spagnoli e francesi), il Museo d'arte moderna, il Museo alsaziano (folclore e artigianato), il Museo delle arti decorative, dove sono custodite raccolte di ceramiche degli Hannong, che nel 1721 fondarono a S. una celebre manifattura specializzata nei servizi da tavola.

La cattedrale di Strasburgo

La cattedrale di Strasburgo

Teòlogo.

Scrittore, studioso esperto di teologia. ║ Diacono t.: colui che, nelle chiese cattedrali, ha il compito di interpretare le Sacre Scritture.

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eremitano.

(agg. e s.m.), che, chi vive da eremita, detto spec. di religiosi dell'ordine di Sant'Agostino.

Francese

quoi appartient à l'ordre de St. Augustin

Priore.

In tarda età imperiale romana, termine usato per indicare un antenato vissuto in età repubblicana. ║ Superiore di una comunità religiosa e, in particolare, monastica. Negli ordini benedettini esistono varie categorie di p., tra cui il p. conventuale, massima autorità del monastero, e il p. claustrale, immediatamente inferiore all'abate di cui può fare le veci. Gli ordini carmelitani e agostiniani prevedono anche le figure dei p. provinciali e dei p. generali. ║ Titolo di dignità particolare di alcuni ordini cavallereschi, ad esempio nell'ordine dei Cavalieri di Malta, dove con p. si intende la persona responsabile dell'amministrazione dei possedimenti compresi in più commende. In quest'ordine i priorati sono in tutto cinque. ║ Titolo dato durante il primo periodo comunale al console che appariva il capo del Consolato. ║ P. di Firenze: titolo attribuito, in età comunale a Firenze, ai rappresentanti delle corporazioni commerciali. Il titolo venne stabilito in seguito alle riforme costituzionali attuate dal cardinale Latino Malebranca dei Frangipane negli anni 1282-83. In origine erano tre, tutti oltre il 45° anno d'età: uno dell'arte di Calimala, uno rappresentante dei cambiatori e banchieri e uno delle arti della lana. Divennero in seguito sei quando la città fu divisa in sei sestieri. Nel 1432, in seguito alla divisione della città in otto quartieri, il loro numero venne aumentato a otto. I p., detti signori, costituirono, con il gonfaloniere di giustizia, la Signoria. Erano nominati di volta in volta da una commissione composta dai p. uscenti e da altri aggiunti, detti arroti. Non potevano essere scelti tra i Grandi né appartenere allo stesso sestiere. All'inizio solo tre Arti partecipavano alla nomina: in seguito il loro numero salì a 7, 14 e infine 21. Questo sistema di nomina, comunque, fu più volte soggetto a riforme. Al momento della presa del potere da parte della famiglia dei Medici, i p. divennero uno strumento della politica medicea e, dal 1459, quando assunsero la definizione di p. di libertà, cessarono di rappresentare gli organi dell'autogoverno cittadino.

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Averroismo.

Corrente filosofica che si ispirò in generale al pensiero filosofico e scientifico, in particolare all'interpretazione aristotelica di Averroè (V.). I suoi principi fondamentali erano i seguenti: eternità di Dio e del mondo; esistenza di un unico intelletto possibile per tutti gli uomini (ossia monopsichismo); negazione della Provvidenza e della libertà umana; mortalità dell'umanità. Tale corrente ebbe un numero limitato di seguaci nel mondo arabo, mentre venne maggiormente considerata tra gli Ebrei e in Occidente. Il probabile iniziatore dell'a., in Occidente, fu Michele Scoto, che, a partire dal 1212, con le sue traduzioni portò alla diffusione del pensiero di Averroè. Altri sostenitori furono Sigieri di Brabante, Boezio di Dacia, Bernieri di Nivelles, Gosvin de la Chapelle, Giovanni Baconthorp, Giovanni di Ripatransone ed Enrico di Harclay. L'a., naturalmente, fu osteggiato da molti pensatori del tempo e, in particolare, da Tommaso d'Aquino e da Bonaventura; fu addirittura condannato, nel 1270, dal vescovo di Parigi, Stefano Tempier. Seguitò però a diffondersi, nel secolo successivo, con Giovanni di Jandun, a Parigi, e con Pietro d'Abano, a Padova, operando anche a livello politico, fino a che venne nuovamente condannato dal V Concilio lateranense nel 1513.

Tomìstico.

Che ha relazione con san Tommaso d'Aquino o con il Tomismo. ║ La T.: sinonimo poco frequente di Tomismo (V.).

Tomismo.

L'insieme delle dottrine filosofiche e teologiche di Tommaso d'Aquino e dei suoi seguaci. Le tesi tomiste non ricevettero benevola accoglienza presso i contemporanei dell'Aquinate, al punto che nel 1277 le autorità ecclesiastiche di Parigi e Oxford le condannarono ufficialmente. Accaniti avversari del T. furono, in particolare, i teologi francescani, sostenitori dell'altra grande tradizione filosofica cristiana, l'Agostinismo (V.). L'attiva opposizione francescana, se non impedì la canonizzazione di Tommaso (1323) a seguito della quale vennero revocate le condanne del 1277, fece sì che fino al XV sec. il T. si diffondesse pressoché esclusivamente all'interno dell'ambiente domenicano: G. Capreolo, Tommaso de Vio e F. Silvestri ne furono i maggiori rappresentanti. Con il XVI sec. questa situazione andò modificandosi soprattutto per merito di alcuni Gesuiti spagnoli: F. Vitoria, F. Toledo, B. Pereira, P. Fonseca e F. Suarez attinsero a piene mani dall'Aquinate, rilanciando nel loro Paese la tradizione scolastica. Con la dissoluzione dell'Aristotelismo sotto i colpi del pensiero scientifico, anche la filosofia di Tommaso d'Aquino venne a cadere nell'oblio. Nel XIX sec., però, un gruppo di studiosi italiani (V. Buzzetti, D. e S. Sordi, L. Taparelli d'Azeglio, G. Pecci e G. Sanseverino) riprese le teorie tomiste, influenzando in misura non irrilevante l'enciclica di Leone XIII Aeterni Patris (1879); a quest'opera si suole ricondurre la nascita ufficiale del cosiddetto Neotomismo (V. NEOSCOLASTICA).

Idealismo.

Pensiero o atteggiamento proprio di chi vuole perseguire alti ideali. ║ Tendenza a idealizzare persone o fatti. ║ Una certa visione del mondo, per cui la realtà è spirituale e veri sono solo l'idea, il pensiero, la sostanza spirituale. • Filos. - Dottrina filosofica che pone in un atto primo della mente, e nell'idea che ne sarebbe l'oggetto, il principio della conoscenza; essa considera la sostanza ultima del reale come spirituale. Si oppone, quindi, al Materialismo e al Realismo. Pur avendo avuto in passato, con Platone, i Platonici, Aristotele, ecc., insigni rappresentanti e notevole sviluppo, tale corrente filosofica ebbe vero inizio con Kant nel XVIII sec. Tra i maggiori filosofi idealisti: Berkeley, Fichte, Hegel, Schelling e Croce. ║ I. attuale: dottrina filosofica sviluppata da G. Gentile, fondata sullo spirito concepito come atto puro, ossia come attività libera, creatrice del proprio oggetto, nell'atto stesso in cui lo si pensa (attualismo). ║ I. estetico: dottrina con cui si afferma che creare il bello significa ricreare le cose, dando loro un significato spirituale e prescindendo dall'imitazione della natura; l'attività estetica è, perciò, il prodotto dell'attività dell'Io trascendentale. ║ I. etico: dottrina promossa da Fichte, per cui il nucleo dello spirito è costituito dalla volontà morale che svolge la propria attività nella realtà esteriore, concepita come scena in cui tale svolgimento si compie. ║ I. metafisico: dottrina filosofica secondo la quale la vera realtà è di natura spirituale o ideale (ad esempio, le idee di Platone, la forma di Aristotele, le monadi di Leibniz); o, come in Hegel, dottrina secondo la quale le idee sono il nucleo da cui prende avvio tutta la storia dell'umanità. Il mondo materiale viene negato, oppure viene considerato come derivato, prodotto secondario dello spirito. ║ I. trascendentale: definizione dell'i. secondo Kant, in quanto egli considera i fenomeni come rappresentazioni che non hanno valore in sé, e il tempo e lo spazio come forme della nostra intuizione, senza valore determinante in se stessi, perciò come entità trascendenti l'esperienza.

Agostiniani.

Ordine di frati mendicanti che segue la dottrina di S. Agostino. La nascita e lo sviluppo degli A. risalgono all'epoca medievale, quando l'insegnamento di S. Agostino e l'esperienza di vita quasi monastica, da lui attuata nella sua casa episcopale a Ippona, diedero vita a degli istituti organizzati alcuni in canonici regolari, altri in ordini monastici militari (ordine dei Cavalieri di Malta e dei Cavalieri Teutonici) e altri in un ordine mendicante. Le prime comunità disperse dai Vandali, in Africa, lasciarono una eredità spirituale che riapparve nell'XI sec. coi canonici regolari di S. Agostino. Dal 1244 al 1256 quegli ordini sparsi formarono quattro province (Italia, Francia, Spagna, Germania) e una comunità dissidente (i Piccoli A.). Nel 1503 si costituì la congregazione di Sassonia cui appartenne Lutero. Nel 1588 sorsero gli A. scalzi, che uniscono al rigore ascetico l'apostolato pastorale. Vi furono anche i Grandi A. e il Terzo ordine di Sant'Agostino, costituito di laici. Nel 1843, a Nîmes, si costituirono gli A. dell'Assunzione, soppressi dal Governo francese (1900) per la loro attività giornalistica. Essi però non cedettero, e svolgono ancor oggi intensa propaganda nelle scuole di tutto il mondo. Tra gli ordini principali si ricordano gli Eremitani, formatisi dall'unione di gruppi di eremiti sviluppatesi nell'Italia centrale nel Due-Trecento e unificati da papa Alessandro IV nel 1256. Dopo essersi dati una costituzione propria nel 1276 essi si diffusero in tutta Europa e occuparono cattedre universitarie a Parigi, Oxford, Padova, Vienna e in altri centri culturali. Diedero vita anche a una scuola, detta scuola antica, dove si distinsero Egidio Romano, Agostino Trionfo, Alberto da Padova, Giacomo da Viterbo. Dopo un periodo di corruzione morale nel XVI sec., la ripresa permise di costruire una nuova scuola e di incrementare l'attività missionaria (in Africa, nelle Filippine). Dal 1969 l'ordine ha assunto semplicemente la denominazione di A. Gli A. Recolletti sorsero nel 1588 dalla riforma spagnola dell'ordine e si diffusero poi in Italia, Francia, Boemia e Austria. Dopo la Rivoluzione Francese vennero soppressi. I Canonici regolari di S. Agostino si affermarono nell'XI sec., dapprima sottoposti ai vescovi dai quali ricevettero però successivamente larghe esenzioni. Fondarono in epoca medievale dei centri intellettuali e religiosi importanti, quali le congregazioni di S. Vittore a Parigi, del S. Sepolcro a Gerusalemme, di S. Maria in porto a Ravenna. Oggi sono presenti con varie congregazioni: la Lateranense del SS. Salvatore; la Lateranense Austriaca; la Ospitaliera del Gran San Bernardo; la Svizzera di S. Maurizio di Agaune; la Vindemense-Vittorina; i Canonici Regolari dell'Immacolata Concezione. Accanto a quelle maschili esistono poi le congregazioni femminili. Nel 1177 nacque a Venezia la comunità delle Agostiniane, che ancora oggi esercitano opera d'infermiere. Altre si formarono in Germania intorno al 1286 e furono in gran parte soppresse prima della Riforma e durante la Rivoluzione francese. Oggi le Canonichesse Regolari sono presenti in Italia, in Francia (dove si trova il gruppo più importante, le Agostiniane di Meaux), in Canada.

Tomìstico.

Che ha relazione con san Tommaso d'Aquino o con il Tomismo. ║ La T.: sinonimo poco frequente di Tomismo (V.).

Alsazia.

Regione (8.200 kmq; 1.642.372 ab.) della Francia nord-orientale, limitata a Est dal Reno, a Nord dal bacino della Saar, a Sud dalle colline Sundgau (le prime propaggini settentrionali del Giura svizzero), a Ovest dalla catena dei Vosgi. Capoluogo: Strasburgo. Amministrativamente è divisa nei dipartimenti dell'Alto Reno e del Basso Reno. • Geogr. - Il territorio comprende una fascia pianeggiante (Fossa Renana) costituita da terreni alluvionali molto fertili, una zona collinare ricoperta di boschi e pascoli, una zona montana. I corsi d'acqua sono numerosi; fra essi si ricordano il Reno, l'Ill con i suoi affluenti e i canali artificiali Marna-Reno, Rodano-Reno e il Grande canale d'Alsazia. I Vosgi contribuiscono a mitigare il clima, fermando i venti umidi provenienti da Occidente. • Econ. - Molteplici sono le risorse economiche dell'A. Nelle vallate è largamente praticata l'agricoltura; si coltivano cereali, lino, tabacco, barbabietole, patate, vite e luppolo. Fiorente è anche l'allevamento del bestiame, grazie ai numerosi pascoli e alle colture foraggere. Il sottosuolo fornisce minerali di ferro, rame, argento, potassio (Mulhouse), petrolio e carbone. L'apparato industriale è molto sviluppato e comprende industrie metallurgiche, meccaniche, elettriche, elettroniche, chimiche, tessili, calzaturiere, alimentari, della birra. La popolazione si addensa nella fascia centro-occidentale della regione, dove sorgono le città principali: Mulhouse, Colmar, Selestat, Saverne e Haguenau. • St. - Abitata in origine da popolazioni celtiche, fu romanizzata da Cesare nel 58 a.C. e divenne parte della provincia della Germania Superior. Verso la fine dell'Impero romano fu contesa da Alamanni e Franchi, rimanendo poi a questi ultimi. Sotto i Franchi la regione venne progressivamente cristianizzata (monaci di San Colombano). Incorporata nell'Impero carolingio nel IX sec., con il trattato di Verdun (843) fu aggregata ai possedimenti di Lotario II. Assegnata all'Austrasia (V.), alla quale rimase aggregata per ben otto secoli, con il nuovo trattato di Meerssen (870) entrò a far parte del Ducato di Svevia, assegnata ai regnanti di Germania. Da questi venne suddivisa nei Langraviati dell'Alta e della Bassa A., il primo sotto gli Asburgo, il secondo dipendente dai vescovi di Strasburgo. Nel frattempo la regione, grazie alla sua posizione geografica favorevole, ebbe un notevole sviluppo economico. Questo portò la borghesia a sottrarsi al potere feudale e molte cittadine si autoproclamarono libere città imperiali, riunendosi in una Lega (1354). Centro culturale di grande importanza nel corso dell'Umanesimo, nel XVI sec. l'A. accolse con grande favore la Riforma luterana e Strasburgo divenne il centro della lega di Smalcalda (1531). Nel 1552, dopo secolari tentativi, Enrico II di Francia riuscì ad annettersi tre città alsaziane. Dopo la guerra dei Trent'anni (1618-48), l'Alta A. passò sotto il diretto dominio francese e Luigi XIV costrinse le città autonome a sottomettersi, occupando anche Strasburgo (1681). Il sovrano concesse alle città molte libertà e diversi privilegi, come l'esenzione da tariffe doganali. Il congresso di Vienna confermò alla Francia il possesso dell'A., anche per intervento dello zar Alessandro I. Quando, dopo la guerra franco-prussiana (1870-71), l'A. e parte della Lorena furono annesse all'Impero germanico, la popolazione si mostrò ostile al tentativo di assimilazione e difese strenuamente le autonomie conseguite. Alla fine della prima guerra mondiale, la situazione del 1871 fu capovolta e l'A. fu restituita alla Francia dal trattato di Versailles (1919). Occupata dalla Germania durante la seconda guerra mondiale, fu considerata una provincia tedesca e sottoposta all'autorità del Gauleiter Robert Wagner; liberata dagli Anglo-Americani, nel 1944 tornò a far parte della Francia. • Arte - La regione conserva resti (ceramiche, tumuli) che risalgono ai tempi della colonizzazione romana. Per quanto riguarda le epoche successive, la particolare posizione geografica di confine ha notevolmente influito sulla creazione di un'arte che fonde insieme elementi tedeschi e francesi. L'architettura romanica rispecchia lo stile ottoniano, affine a quello della Renania tedesca (basiliche di Rosheim e di Schlettstadt), con influenze lombarde riscontrabili nelle ornamentazioni. Il Gotico alsaziano, che armonizza elementi del Gotico tedesco e di quello della Champagne, è esemplificato dalla cattedrale di Strasburgo (1220-1475). Nella città di Colmar è possibile ammirare alcuni edifici civili del XVI sec. con pianta incentrata sul cortile interno e costruiti in legno. Dal XVIII sec. prevalgono, ad esempio per il palazzo residenziale, influenze del gusto francese. Opera dell'artigianato alsaziano sono i famosi tessuti barocchi del XVII sec. e le ceramiche a smalto rosso scuro del XVIII sec.

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